Commento al Vangelo del giorno Mc 12,38-44 - "Guardatevi dagli scribi"

Mc 12,38-44:
38
Diceva loro mentre insegnava: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, 39avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. 40Divorano le case delle vedove e ostentano di fare lunghe preghiere; essi riceveranno una condanna più grave». 41E sedutosi di fronte al tesoro, osservava come la folla gettava monete nel tesoro. E tanti ricchi ne gettavano molte. 42Ma venuta una povera vedova vi gettò due spiccioli, cioè un quattrino. 43Allora, chiamati a sé i discepoli, disse loro: «In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. 44Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

La comunità di Marco terminava con: “E nessuno osava più interrogarlo”, perché Gesù era riuscito a zittire quelli che lo interrogavano per farlo cascare in trappola. Questa è una pagina molto importante, ma anche molto tosta per la violenza verbale con la quale Gesù si scaglia contro i capi sacerdoti. All’epoca di Gesù vi era un pensiero comune che rispecchiava la tradizione giudaica, secondo il quale il Messia doveva essere un discendente di Davide. Ed ecco la domanda di Gesù rivolta al popolo: “Come dunque può essere il figlio di Davide?” Con questa domanda invita tutti, anche noi, a superare il vedere di alcuni la salvezza da parte di Dio nella dinastia dell’epoca, ma anche di quella moderna, quella dei palazzi e delle chiese di muri. Se notiamo viene usato “Guardatevi”, ovvero un imperativo che ci dice “state attenti”. Ma da chi? Dalle persone che parlano a vanvera, che si fanno vedere e si credono chissà chi, che non si vogliono mettere seriamente alla sequela di Cristo, che hanno i primi posti nelle chiese, che con arguzia a fronte di un sacramento o di una messa chiedono denaro, e così via…. Quante persone incoerenti ci sono nel mondo! 

Gli scribi. Chi sono gli scribi? quei professoroni, quei super teologi di Israele, quelli che detenevano la dottrina, quelli che tutti credevano pronunciare la Parola di Dio e godevano di favoritismi e di riconoscimenti vari… ma questo non capita ancora oggi? Ebbene Gesù ci dice: “ fate attenzione a questi”. 

Sappiamo chiaramente che l’evangelo non è cronaca dei fatti, ma la comunità di Marco ci fa un identikit di persone a cui dobbiamo fare attenzione. Vediamoli.

  1. Quelli che amano passeggiare in lunghe vesti. Quelli che vestono in maniera diversa dagli altri, quelli che si incensano dei loro colletti bianchi per indicare il loro grado, la loro importanza e la loro relazione con il Signore. 
  2. Quelli che ricevono saluti nelle piazze e hanno i primi posti nelle chiese di pietra, quelli che amano essere riveriti per il loro ruolo, quelli che stanno in prima fila come tanti signorotti dei palazzi ecclesiali, al di sopra della gente e che si distinguono dagli altri.
  3. quelli che si mettono ai primi posti nei banchetti, ovvero vicini ai padroni di casa, ai sindaci e alle cerimonie pubbliche, dove si viene serviti per primi e si hanno riverenze.

Questi divorano le case delle vedove, ovvero di quelle persone che sono sole e non sanno a chi appoggiarsi, di quelle persone indifese, emarginate e discriminate dalla società solo perché diversi dai preconcetti della società, dalle nostre menti chiuse all’apertura alla libertà. 

Con quel “fanno vedere di pregare a lungo”, Gesù non riconosce neanche che pregano seriamente perchè è solo una farsa a Dio, o meglio è una preghiera al loro dio convenienza, denaro, interesse. Quindi proprio perché l’hanno preso in giro questi “riceveranno una condanna più severa” togliendo loro la vigna.

Gesù osservava nel frattempo come la gente si riversava per tradizione o per farsi vedere, si radunavano nel tempio, o davanti al tempio a osannare un capo sacerdote, si accalcavano per fare la loro offerta più grande magari con l’intento di farsi perdonare i peccati. Ma questo non è lo stesso comportamento che assistiamo oggi in alcune chiese?

La storia chiaramente insegna che il tempio di Gerusalemme era una grande banca, proprio come alcune banche ecclesiastiche di oggi. E lì c0è una povera donna vedova, una donna sola divorata dall’avidità di quegli scribi, di quei sacerdoti. Pensiamo a una vecchietta dei giorni nostri fosse obbligata implicitamente a versare qualcosa per il funerale del proprio marito! Di casi come questi ne è piena l’Italia. Questa donna gettò due monetine, tutto quello che aveva. Gesù richiama all’attenzione i suoi e gli pone davanti l’esempio di questa vecchietta e si commuove, la compatisce, perchè vittima della religione e dell’istituzione che si crede di parlare a nome di Dio. Tutti quelli presenti nel tempio hanno gettato di tutto e di più, lei invece ha messo l’intera sua vita. Ritorniamo al Deuteronomio ovvero nella legge e se andiamo a leggere le offerte del tempio servivano a mantenere vedove e orfani, ma ciò era davvero seguito? Oggi talune chiese dicono di provvedere al sostentamento di tanti orfani con l’8X1000 e quanti vescovoni sono stati colti con le mani nel sacco, o meglio nelle loro ville? Impariamo anche noi a non essere vittime delle istituzioni religiose e di conseguenza complici. Impariamo a provare pietà verso quelle vedove, quei poveri, quegli emarginati e discriminati che vogliono seguire Dio e si trovano davanti leggi, imposizioni e divieti. Non impariamo però solo a provare pietà, ma prendiamoli mano nella mano e conduciamoli alla conoscenza del Dio vero, che non chiede denaro per il perdono e che ci lascia liberi di decidere della nostra vita.