Commento al Vangelo del giorno Gv 20,11-18 - "L'apparizione a Maria di Magdala".

Gv 20,1-18 (traduzione CEI 74):
1Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 2Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». 3Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. 4Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. 6Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, 7e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 8Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti. 10I discepoli perciò se ne tornarono di nuovo a casa. 11Maria invece stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro 12e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. 13Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto». 14Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. 15Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». 16Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». 17Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”». 18Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

Vorrei fare una premessa. Il Vangelo di Giovanni è l’ultimo che è stato scritto intorno l’anno 100, quindi dopo almeno due generazioni dalla morte di Gesù. In tutto il Vangelo Gesù viene presentato in modo glorioso, sin dai racconti della natività. Storicamente sappiamo che il corpo di Gesù, come quello di ogni persona, si sarà deteriorato nella sua tomba e magari non avrà avuto neanche una sepoltura, trattamento riservato all'epoca ai condannati alla croce… Questo vi creerà un po’ di dubbi, un po' di domande, un po' sgomento. Vi tranquillizzo perchè anche a me la notizia ha dato questo senso di smarrimento quando ho affrontato nel mio percorso biblico la testimonianza di Giovanni. Il racconto della sepoltura di Gesù è un fatto raccontato dalle prime comunità per darci un insegnamento, non per descrivere un fatto realmente accaduto, un fatto storico. E così anche tutte le metafore e tutti gli avvenimenti che si sono succeduti e che vengono raccontati con enfasi nei Vangeli. Questo racconto è stato costruito da quelle comunità per trasmetterci come vivevano. Se ci pensiamo ne sono piene le Scritture di questi avvenimenti grandiosi, pensiamo a quanti racconti di apparizioni di Gesù risorto esistono nel Nuovo Testamento. Un esempio clamoroso e che ricordiamo sicuramente tutti è Gesù che cammina sulle acque. Mi auguro non pensiate davvero che un uomo era ed è in grado di camminare sulle acque. È praticamente il racconto di cosa accadeva pian piano nel cuore dei discepoli e delle discepole dopo la morte di Gesù. Sicuramente dopo la morte del loro maestro ci sarà voluto un po’ di tempo prima che il gruppo si rincontrasse di nuovo e ricominciasse a spezzare il pane, proprio come aveva insegnato il Cristo prima di essere catturato, torturato e ammazzato.

Questo racconto spesso viene intitolato dai biblisti “La tomba vuota”. Come tutte le metafore quindi la pietra ribaltata non è ovviamente da leggere come un fatto realmente accaduto. Come va interpretata? Con gli occhi della fede, proprio come hanno fatto i discepoli e le discepole che hanno dovuto scoprire questa novità e questa rinascita nel loro cuore alla luce del cammino fatto insieme a Gesù. Non sappiamo come sia realmente avvenuta la resurrezione: le Scritture non lo riportano, i Vangeli stessi non lo raccontano. Vi sono l’immagine dell’angelo del Signore, ovvero Dio, che prende possesso della tomba del Cristo, sedendosi sopra, per indicare che la morte e le tenebre sono state sconfitte, gli angeli, portatori della bella notizia, e poi l’immagine della pietra ribaltata e della tomba vuota, il lenzuolo piegato per bene e riposto dove giaceva il corpo. Tutti simboli che ci indicano qualcosa. Cosa ci dice questa immagine nel suo complesso? Dio non ha abbandonato Gesù nella morte, ma gli ha dato una vita nuova presso di sé, quindi anche a noi dà una vita nuova, ma da oggi stesso. Inizia da oggi la risurrezione, la rinascita della nostra vita. Ovviamente i vangeli ci danno lo stesso annuncio in modi diversi: i linguaggi sono tantissimi, i modi di raccontare questi avvenimento, ma l’annuncio della Pasqua è preciso: Gesù, per opera di Dio, è vivo e ha vinto la morte. Pensate allo sgomento e la disperazione delle discepole e dei discepoli dopo la morte di Gesù.
Se riprendiamo il pezzetto del brano sopra riportato “Nel giorno dopo il sabato, Maria di Magdala si recò al sepolcro di buon mattino, quando era ancora buio ...” Se notiamo, c'è qualcosa di strano: era ancora buio ed era di buon mattino. Che vuol dire? Ci viene spiegata la rinascita di una luce nuova a partire dal nostro peccato, dal nostro buio, dal nostro profondo nascosto. Maria triste e sconvolta si avvia alla tomba dove era stato sepolto il suo maestro. Se torniamo indietro con la mente, lei era stata “guarita” dai famosi “sette demoni” da Gesù stesso ritrovando serenità, dignità e fiducia in se stessa ed era diventata molto probabilmente un punto di riferimento per le altre donne della Galilea. Maria giunge alla tomba e si ritrova davanti a un sepolcro vuoto in cui non vi era neanche il corpo di Gesù. Cosa avreste fatto voi? Maria corre a chiamare Pietro e Giovanni. Giovanni giunse per primo, vide le bende, ma non entrò... Giunge intanto Pietro che entra, vede le bende per terra e vide e credette, ci dicono le scritture. Attenzione che Pietro non aveva ancora totalmente compreso, neanche gli altri discepoli avevano capito quello che era successo. È Dio che ha risuscitato Gesù, come ci testimoniano molti passi delle Scritture: quando troviamo scritto “Gesù è risorto” o “Gesù è vivo”, la Scrittura dà per scontato sempre l’azione di Dio. Su questo uomo insultato, calpestato e “fatto fuori” Dio prende una nuova iniziativa. Gesù diventa bianco come la neve ci dicono alcuni passi del Vangelo della resurrezione. Dio lo aveva già accompagnato colmandolo di fede e di coraggio, lo aveva sostenuto nei suoi momenti più difficili, nel suo impegno per la giustizia e al fianco dei poveri e degli emarginati. Gli era stato vicino quando ormai la morte gli era vicina, quando ormai la congiura era stata progettata e quasi messa in atto. Gesù era pienamente cosciente che quella forza veniva dal Dio, infatti egli pregava con i suoi discepoli e da solo quel Dio che lui stesso chiamava Abbà. Capire che Gesù è vivo, che Dio ha reso viva la sua persona, vuol dire che ha reso vivi anche noi stessi. Ci ha donato un cambiamento, sta a noi accoglierlo, rendercene conto. È venuto a rinnovare l'uomo vecchio che eravamo. Dio ci invita a trasformarci in uomini capaci di rendere testimonianza del suo messaggio e quindi capaci di annunciare la resurrezione. Dio ci invita a creare “pezzi di risurrezione” nella nostra vita quotidiana. La risurrezione è la forza di Dio che entra nella nostre vite e deve permetterci di poter continuare a lottare per i deboli, gli emarginati, contro le ingiustizie sociali e per la civilità.